Ipotesi progettuali per il recupero e la salvaguardia del corridoio ecologico e storico-archeologico “Parco del Dragone” (ex Saffa)

Un progetto per il coinvolgimento della cittadinanza sui temi della partecipazione attiva e sulla cura dei beni comuni.

 

INTRODUZIONE

Un tempo la città manteneva legami molto stretti, anzi vitali, anche su un piano estetico con la campagna che la circondava e la nutriva.
Quelli che oggi chiamiamo corridoi ecologici, erano allora veri e propri boschi che si addentavano nel cuore della città e provvedevano al sostentamento dei suoi abitanti.
Le speculazioni edilizie stanno via via lacerando e ostacolando il corretto funzionamento di questi serbatoi ecologici che garantiscono l’equilibrio per la vita dell’uomo e della fauna, oltre ad essere delle zone cuscinetto per le funzioni sociali della collettività.Lavorare su queste aree periurbane, eliminando i punti di discontinuità, garantisce una riqualificazione strutturale e funzionale dei quartieriL’area oggetto di questo progetto, ne è un esempio, considerando oltretutto l’interessante patrimonio storico-archeologico che nasconde sotto il suo suolo.

 

DESCRIZIONE DELLA PROPOSTA

 […] “La biodiversità urbana ha la potenzialità di diventare un punto di forza della politica gestionale dell’intera città, con una grande attrattiva a livello popolare. disporre di una flora, ma anche di una fauna, specifica, tipica di un dato ambiente, può diventare un simbolo di identità, oltre ad assumere interesse dal punto di vista scientifico per il ruolo e il valore ecologico che esprime”.

 

L’idea è quella di  un utilizzo dello spazio pubblico che persegua sia il recupero di alcuni caratteri di naturalità di questi luoghi (bosco, siepe campestre,  prato naturale),  sia il miglioramento della qualità di vita dei suoi abitanti, in linea con quelle che sono le finalità istituite della Riserva del Litorale Romano(Art. 3 D.M.A.29/3/1996) con la quale quest’area confina, al fine di ricucire lo strappo tra la campagna e il centro abitato e riportare un pò di natura, quella vera non artefatta, all’interno dei quartieri.

Obiettivo principale sarà quello di trasformare il nostro parco in qualcosa di perenne, stabile e autofertile, senza costi di manutenzione utilizzando dei sistemi di coltivazione multifunzionale a bassa manutenzione che oltre a preservare la biodiversità della flora e della fauna autoctona, offrirà ai cittadini l’opportunità di poter usufruire di frutta e ortaggi freschi e genuini a costo zero. Esperienze: PietrasantaParma ,
L’intento è quello di dar vita ad un giardino condiviso all’insegna della biodiversità edell’ecosostenibilità,  dove ad aree naturali e selvagge,  si alternano aree a erba bassa dove giocare, fare sport,  rilassarsi e organizzare eventi. Il tutto collegato e visitabile da percorsi naturalisti e storico acheologici.

Niente prati rasati e ben curati, niente alberi stilizzati, ma distese di prati fioriti e alberi dalle forme morbide e colorate che oltre ad arricchire e ad attirare la fauna utile all’agricoltura, contribuiranno a migliorare l’estetica del paesaggio e con esso il suo valore ricreativo. (cfr. Esperienza Milano)

Un parco sicuramente poco ordinato ma pieno di poesia e spunti interessanti per visite naturalistiche e incontri didattici in tema di biodiversità.

Riciclo, riuso, recupero, saranno questi gli strumenti con i quali si provvederà all’allestimento del parco, ovvero, verrà utilizzato ciò che la natura ci mette a disposizione in modo da promuovere la riscoperta degli antichi saperi, e con essa il fascino del lavoro delle mani, e la dignità dei materiali della natura. Con la risulta di interventi di  potature prodotte dai quartieri e in minima parte dal parco infatti, si potranno costruire: sedute, tavoli, pergolati, panchine, recinzioni, ma anche giochi e strumenti didattici. Così come; dislivelli del terreno, tronchi, stagni e canneti oltre a svolgere la loro funzione paesaggistica e funzionale alla biodivesità saranno anche ottimi spunti di gioco e osservazione per i più piccoli.

Resilienza e Sostenibilità sono questi quindi i temi cardine di questo progetto che vuole essere un esempio di gestione collettiva dello spazio pubblico che punta ad autoprodurre il necessario in un’ottica sempre più ecosostenibile e che vuole anche e soprattutto riappropriarsi della propria memoria storica, ovvero della propria identità rurale, attraverso azioni volte al recupero e alla valorizzazione del suo importante patrimonio storico-archeologico.

Vogliamo:

  • Trasformare il nostro Parco del Dragone in qualcosa di perenne, stabile e autofertile, senza eccessivi costi di manutenzione
  •  Allestire il Parco del Dragone attraverso il riciclo, il riuso, il recupero
  •  Organizzare visite naturalistiche e incontri didattici in tema di biodiversità
  • Organizzare eventi culturali e sportivi col fine di rivalutare le ricchezze storico
    naturalistiche della Riserva del Litorale Romano con la quale il nostro Parco confina
  •  Sviluppare i seguenti punti specifici:
  • Obiettivi Specifici Azioni Attività
    1) Favorire il recupero della naturalità originaria del territorio – conservazione e recupero della flora e la fauna autoctona Attività 1. Preparazione dell’area 1.1 Bonifica dell’area da rifiuti e materiali di risulta

    1.2 Sfalcio dell’erba e potature
    1.3 Interventi di rinaturalizzazione: recupero e impianto di piante autoctone

    1.4 Messa in sicurezza alberature presenti

    1.5 Ripristino sistema di irrigazione

     

    2) Rendere il parco fruibile e autosostenibile in modo permanente – utilizzo di sistemi di coltivazione multifunzionale a bassa manutenzione– realizzazione di visite didattiche, percorsi naturalistici e storico-archeologici all’interno del parco Attività 2 Progettazione degli ambienti naturali 2.1 Il Bosco

    2.2 Il Prato

    2.3 L’area archeologica

    2.4 I sentieri e percorsi naturalistici

     

    3) Contribuire al miglioramento della qualità di vita degli abitanti del territorio – realizzazione di uno spazio attrezzato per attività ricreative ed eventi sociali– coltivazione e raccolta di frutta e ortaggi freschi e genuini a costo zero destinatiall’autoconsumo 2.5 Le aree ristoro2.6 Le aree gioco e didattica

    2.7 Gli orti urbani, didatici e sociali

    2.9 Aree Cani

    2.8 Area attrezzata sfalci

     

    4) Diffondere una cultura ambientale fondata sul recupero e lo scambio intergenerazionale -educazione ambientale;
    -cantieri della manualità
    Attività 3 Lavoro di rete sul territorio 3.1 Attivazione di Laboratori Ambientali per le scuole all’interno del parco
    5) Sviluppare una gestione partecipata e condivisa del Bene Comune – co-gestione degli spazi e delle iniziative da svolgersi all’interno del parco insieme alle scuole, ai cittadini e ad altre realtà associative del territorio 3.2 Recupero e co-gestione dei Casali rurali