Il degrado:l’alibi per giustificare atti speculativi e cementificatori

Difendiamo i nostri spazi verdi prima che sia troppo tardi e trasformiamoli in luoghi pieni di colore e armonia.

Come si evince dal Piano Particolareggiato di Dragona, ormai scaduto dal 2013, la maggior parte del verde pubblico del quartiere ha come destinazione verde sportivo, quindi strutture sportive e non parchi. Nel corso degli anni, poi, parte del verde pubblico e’ stato sottratto da attivita’ commerciali e da servizi.

Il nostro quartiere è dunque al disotto degli standard di verde pubblico previsti per legge e per recuperare bisogna necessariamente rivedere le percentuali standard attraverso il cambio di destinazione d’uso di alcune aree adibite a servizi diversi (parcheggi/scuola etc.) che al momento riversano nel degrado più assoluto.

L’amministrazione non solo non interviene nella loro bonifica e manutenzione, ma scoraggia ogni tentativo di intervento spontaneo da parte di cittadini volenterosi facendo il gioco di chi ha a cuore solo i propri interessi.

ppper elargitori di spazi ricreativi e portatori di decoro, in realtà minacciano la sicurezza degli abitanti e privano il quartiere di un’importante occasione di riscatto in termini di qualità di vita.

Con la scusa della mancanza di fondi l’amministrazione sceglie la strada piu semplice; cede ai privati le aree verdi piu grandi (che quasi sempre ne fanno un uso speculativo) e cementifca quelle piu piccole per evitare costi di manutenzione (vedi rotonda viale Charles Lenormant)

Bisogna fermare questa tendenza e pretendere che il Piano Particolareggiato rispetti quanto stabilito dalla legge 1444/68 , in questo caso, la giusta percentuale di verde, e nel contempo bisogna lavorare affinchè questi luoghi degradati diventino luoghi di socializzazione per i cittadini e spazi urbani in cui sia possibile promuovere la biodiversità e l’educazione ambientale.

Insomma bisogna agire subito per evitare di perdere per sempre la possibilità di riscattare il nostro quartiere.